«Vorrei conoscere chi vive grazie a Riccardo»

Cambiamo insieme una legge che viola un diritto umano

«Riccardo come ultimo suo gesto ha voluto donare gli organi salvando tre vite. Ha donato i reni, il fegato e le cornee.
È successo il 2 gennaio 2017, all’ospedale di Bergamo, a seguito del malore che lo ha colto sulle piste dell’Aprica il 30 dicembre 2016. Mi farebbe stare meglio conoscere le persone che grazie a Ricky hanno ripreso a vivere o possono vivere meglio. Vorrei incontrarle per raccontare loro chi era mio figlio Riccardo. Per questo è necessario, con l’aiuto di tutti, cambiare la legge 91 del 1999 che impone l’anonimato togliendo ai famigliari del donatore e al ricevente la possibilità di incontrarsi e di conoscersi se entrambi lo desiderano».

Marco Galbiati

Aiutaci con la tua firma a cambiare una legge ingiusta!

La legge in vigore in Italia, la n. 91 del 1° aprile 1999, prevede l’anonimato: è vietato diffondere le generalità dei famigliari del donatore e quelle del ricevente. Crediamo fortemente che questa sia una legge ingiusta, poiché vieta alle due parti, qualora entrambe lo desiderino, di potersi incontrare e conoscere, magari con un supporto psicologico. Avviene così in altri paesi e in Italia non è sempre stato così.
Nel lontano novembre 1985 Francesco Busnello, 18 anni, investito da un’auto mentre guidava il suo scooter, fu il primo donatore d’organo in Italia. Il suo cuore venne trapiantato con successo e Ilario Lazzari poté tornare a vivere grazie al suo cuore. A seguire i genitori di Francesco conobbero Ilario.
Nicholas Green, un ragazzino americano in vacanza in Italia con la famiglia, venne colpito da alcuni proiettili perchè la vettura su cui viaggiava venne scambiata per quella di un gioielliere da parte di alcuni rapinatori il 29 settembre 1994. Nicholas venne ricoverato al centro neurochirurgico del Policlinico di Messina dove morì di lì qualche giorno dopo. I genitori autorizzarono il prelievo e la donazione degli organi che andarono a sette persone; altri due riceventi riacquistarono la vista grazie al trapianto delle cornee. La legge non prevedeva l’anonimato: negli anni successivi i genitori di Nicholas vennero più volte in Italia per incontrare e conoscere le persone che avevano ricevuto gli organi del figlio. Ancora oggi sono sostenitori della possibilità che i famigliari del donatore e il ricevente possano incontrarsi.

Per saperne di più
L’intervista di Marco Galbiati a Vanity fair del 4 maggio 2017
L’intervista di Reginald Green a www.panorama.it del 14 febbraio 2018

Come funziona oggi la donazione degli organi?

La Dichiarazione di volontà a donare organi e tessuti è attualmente regolamentata dall’articolo 23 della Legge 1° aprile 1999, n. 91, dal Decreto ministeriale dell’8 aprile 2000, aggiornato con il Decreto ministeriale dell’11 aprile 2008. In Italia il principio del silenzio assenso, sebbene previsto dalla Legge 91/99, non ha mai trovato attuazione.

Il Report 2011 del Centro Nazionale Trapianti vede l’Italia, con 22 donatori per milione di persone, al terzo posto tra i grandi paesi europei. Il dato italiano è superiore del 25% alla media europea. C’è un costante trend di crescita per il numero complessivo dei donatori e nel numero degli organi trapiantati.

La legge sui trapianti prevede l’anonimato. Il coordinatore dei trapianti scrive una lettera di ringraziamento alla famiglia di chi ha donato gli organi, con la quale comunica che la donazione è andata a buon fine, ma nessuno è autorizzato a dare i nominativi dei donatori a chi ha ricevuto gli organi.

SOSTIENI LA CAUSA!

 Firma anche tu la petizione e cambiamo insieme la legge 91/1999 sul trapianto degli organi,
dando la possibilità ai famigliari del donatore e al ricevente di incontrarsi.

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